Vivere a Darwin
Se pensate che la storia delle città australiane sia piatta come una tavola da surf avete ragione da vendere, ma se ci tenete alla pelle evitate di dirlo a uno/a che ama vivere a Darwin. La parabola del capoluogo più piccolo, giovane e settentrionale del Paese è un concentrato di eventi drammatici e di calamità naturali, che hanno presa di mira l’insediamento sin da quando fu fondato, nel 1870, per collegare via telegrafo l’Australia col resto del mondo.
Frequentata per millenni da decine di tribù aborigene e per decenni da centinaia di impavidi cercatori d’oro, Darwin è stata teatro di cruente rivolte indigene e sindacali che poi si sono rivelate nulla di fonte al massiccio bombardamento giapponese del 1942. Se la città ha evitato per un pelo l’invasione dalle truppe nipponiche, poi non è riuscita a schivare le tempeste tropicali che si sono affacciate puntualmente ogni 40 anni. L’ultimo, il famigerato ciclone Tracy, uccise 71 persone e rase al suolo il 70% degli edifici cittadini alla vigilia di Natale del 1974.
Poteva andarle peggio. Per esempio poteva continuare a chiamarsi Palmerston, come il Primo Ministro che governava la Gran Bretagna il giorno in cui i primi 135 coloni stabilirono nucleo originario nel golfo avvistato anni prima dalla nave Beagle. Invece nel 1911 la maggior parte dei 1100 residenti chiese di ribattezzare il capoluogo come Charles, il famoso naturalista britannico, che nel cammino verso le teorie evoluzionistiche pare fosse stato illuminato tanto dalle tartarughe delle Galapagos quanto dagli ornitorinchi down under.
Darwin non ha mai visto un canguro, eppure gli sarebbe bastato spingersi lungo la Stuart highway, verso Katherine e lo spettacolare parco Kakadu per imbattersi in coccodrilli d’acqua salata lunghi 5 metri e in canguri rossi da 90 chili. Se poi avesse proseguito per altri 2000 km attraverso il deserto, dopo aver superato Alice Springs avrebbe sbattuto contro Uluru, il monolito più grande della Terra, una roccia di arenaria che sta lì, al centro del continente, da 500 milioni di anni ed oggi è Patrimonio dell’Umanità, simbolo dell’Australia e luogo sacro della mitologia aborigena.

Vivere a Darwin: informazioni utili
Nonostante le tante contraddizioni, il clima arido e le temperature che si aggirano intorno ai 35°C tutto l’anno, Darwin è la meta ideale per i viaggiatori. Un punto di partenza e di arrivo per scoprire non solo l’Australia, ma anche l’Asia. Ecco perchè si tratta di una città piuttosto frequentata dai turisti ed è spesso considerata una tappa di passaggio obbligato. Vivere a Darwin significa amare il caldo, uno stile di vita che scorre lento, in una città multietnica dove australiani, asiatici, viaggiatori da tutto il mondo e aborigeni convivono serenamente. Per quanto riguarda il lavoro, è la destinazione adatta a chi si occupa di turismo, ristorazione, natura e animali, visti i parchi tematici che si trovano vicino alla città.