La Grande Barriera Corallina è a rischio. Il problema riguarda oltre 2.300 chilometri di barriera corallina, che si trovano a Nord Ovest dell’Australia. Il 93% dell’organismo vivente più grande al mondo si sta rovinando: il corallo si sta sbiancando. Secondo alcuni studiosi, si tratta di un fenomeno insolito, che non si era mai visto prima. Il problema non è solo estetico, il corallo rischia infatti di morire. La causa sembra essere determinata dai cambiamenti climatici, che hanno colpito anche il Patrimonio dell’Umanità, che si estende su 900 isole e su 344 mila chilometri quadrati.
La barriera corallina, quindi, potrebbe scomparire se non si interviene al più presto. L’allarme è stato lanciato già qualche anno fa, quando sono stati registrati i primi casi di sbiancamento del corallo. La ragione principale di questo disastro ecologico non è semplicemente legata al riscaldamento globale, ma soprattutto alla deforestazione lungo le coste e la pesca invasiva nei mari. Entrambi questi fattori ridurrebbero i nutrienti utili per i coralli.
L’unica soluzione è quella quindi di ridurre le emissioni di anidrire carbonica, evitare azioni invasive come appunto le deforestazioni e la pesca selvaggia, oltre che sviluppare un turismo responsabile. La barriera corallina, infatti, è una delle maggiori attrazioni dell’Australia, che ogni anno richiama oltre 1 milione e 800 mila turisti da tutto il mondo, per un indotto di oltre 2 bilioni di dollari australiani. I turisti accedono alla barriera attraverso le oltre 500 imbarcazioni che partono quotidianamente per tour da uno, due o tre giorni attraverso le isole del parco naturale.