Se n’è parlato tanto nei mesi scorsi, ma finora l’unico cambiamento ha riguardato i canadesi e gli irlandesi, che possono richiedere il visto working holiday fino ai 35 anni. Da luglio 2019, ci saranno altri cambiamenti e riguarderanno anche gli italiani. Adesso è un po’ più ufficiale di prima e quindi dal 1° luglio sarà possibile richiedere un terzo working holiday visa.
Come funziona esattamente?
Attualmente è possibile richiedere il primo working holiday visa (fuori dall’Australia e sotto i 31 anni), quindi svolgere 88 giorni di lavoro in farm (3 mesi) e richiedere il secondo working holiday visa. Con la nuova legge, sarà possibile richiedere anche un terzo working holiday visa, a patto di svolgere ben 6 mesi di lavoro in farm. Sì, sono tanti e forse non tutti vorranno avvalersi di questa opzione. In palio c’è un terzo anno di visto con permesso di lavoro full time.
I requisiti per ottenerlo
- Aver svolto almeno sei mesi di lavoro agricolo nelle farm durante il secondo WHV
- Aver svolto questo lavoro agricolo a partire da luglio 2019
- Non aver compiuto i 31 anni
- Lavorare nelle farm che si trovano nelle zone rurali indicate sul sito del Dipartimento d’Immigrazione
Quindi per capirci, il lavoro agricolo svolto prima di luglio 2019, non è valido per richiedere il terzo working holiday visa. E’ valido solo il lavoro svolto in farm a partire da luglio 2019. In più valgono tutte le stesse regole che si applicano per il working holiday visa, come il limite di età dei 31 anni per la richiesta del visto e i codici postali delle zone rurali che indicano dove è corretto ai fini del visto lavorare in farm.

Altre news
Ci sono anche altre novità che il Dipartimento d’Immigrazione ha deciso di mettere in atto, già a partire da novembre 2018:
- Chi possiede il working holiday visa, potrà lavorare fino ad un anno per la stessa farm, senza dover cambiare datore di lavoro dopo sei mesi. Provvedimento valido solo in area regionale.
- Chi possiede il visto 462 (che è il working holiday visa per altre nazionalità) può lavorare in altre aree rurali per ottenere il secondo visto e non solo nel Northern Territory, come funziona adesso.
- Aumentare il numero di posti per il Work & Holiday 462 per alcuni paesi. Dall’Italia possono entrare migliaia di working holiday visa l’anno, mentre altre nazioni hanno un tetto massimo, ad esempio solo 500 posti all’anno.
- Chi ha il passaporto canadese o irlandese potrà richiedere il visto working holiday fino ai 35 anni
“Il focus di questi provvedimenti – si legge sul sito del Dipartimento d’Immigrazione – è quello di aiutare gli agricoltori a trovare personale da impiegare nelle raccolte e negli allevamenti. Il provvedimento dei 12 mesi di lavoro con la stessa farm vuole favorire un tipo di impiego che non è solo stagionale, ma su base annua. Il dipendente viene così formato e rappresenta un valore aggiunto in tutte le stagioni”.
La lista dei lavori
La lista dei lavori ammessi per richiedere il secondo working holiday visa, è sempre la stessa. Fondamentalmente si tratta di allevamento e agricoltura. E comunque fa fede quello che c’è scritto sul sito del Dipartimento d’Immigrazione. L’unica eccezione riguarda il Northern Territory, che il Governo australiano sta cercando di ripopolare in ogni modo. Anche con il nuovo accordo Dama, per cui sarà più facile ottenere un visto sponsor o permanente a Darwin. Nel Northern Territory, infatti, chi possiede il primo visto 417 o 462 può richiedere il secondo, lavorando per un minimo di 88 giorni in altri settori, come servizio e assistenza sociale (anziani e disabilità), costruzioni, miniere, turismo, accoglienza, ristorazione.
Poi dal 1° luglio si avrà qualche certezza in più. Se intanto avete domande, dubbi, curiosità potete sempre passare nel nostro ufficio di Melbourne o prendere un appuntamento nell’ufficio di Milano.
La notizia è tratta dal sito del Dipartimento d’Immigrazione.